La scultura con il gesso ha origini antichissime, tant’è che le prime opere risalgono ai tempi degli antichi greci, sebbene si abbia un maggiore utilizzo di questa tecnica nel periodo dell’Impero Romano, durante il quale si utilizzava il gesso per riprodurre le grandiose opere di Fidia e Prassitele e di altri scultori greci allo scopo di decorare templi e case. È così che, anche negli anni a venire, il gesso è divenuto il metodo principale per la riproduzione delle più note sculture antiche.
La purezza di questo materiale e la sua predisposizione ad essere facilmente lavorabile rendono questa tecnica propria anche degli artigiani e non solo degli artisti e di conseguenza accessibile ad un maggior numero di persone. Ci vuole una certa maestra nell’usare il gesso, poichè è importante conoscere bene le dosi dei vari materiali da mescolare per ottenere un composto omogeneo e di buona qualità, il quale successivamente viene versato sull’oggetto che si vuole riprodurre, ottenendo così un calco negativo, dal quale si dovrà ricavare il positivo finale.
Dulcis Puritas, dunque, si rifà alla purezza del gesso basandosi sulle tracce lasciate dal passato e proponendo un nuovo modo di approcciarsi a questa tecnica, il quale si fonda sul riprodurre il calco di un momento speciale, come il pancione di una madre in gravidanza o l’unione delle mani di due innamorati. Questi calchi si ottengono attraverso un composto, il quale viene versato sulla parte del corpo che vogliamo riprodurre; dopodiché il calco potrà essere levigato e colorato a piacere.
Si ottengono così delle opere d’arte in ricordo di quei momenti quotidiani irripetibili, i quali provocano in noi due sentimenti, da una parte ci ricordano la grandezza dei marmi antichi per il candore del bianco e dall’altra la nostalgia del tempo passato; ci basterà così riguardare i nostri calchi per rivivere le stesse emozioni di quel magico momento.