January 28, 2021 Geko 0 Comments

Artemisia Gentileschi: “Giuditta che decapita Oloferne”

Sulla pittura barocca l’influenza di Caravaggio fu profonda e rivoluzionaria, questo perché riusciva a rendere la realtà attraverso l’uso di forti contrasti di luce ed ombra. Nei dipinti dei pittori caravaggeschi ritroviamo sia un grande realismo che naturalismo riprodotti attraverso le nature morte oppure in scena dove vi sono figure, generalmente su sfondi spesso scurissimi ed illuminati da squarci di luce drammatica e teatrale.

I Caravaggeschi sono detti dunque quei pittori che in epoca barocca furono profondamente influenzati dalla maniera del Merisi, seguendone lo stile.

I centri italiani dove si sviluppò maggiormente questa corrente caravaggesca furono Roma, Genova, Napoli; quest’ultima (per via di diversi soggiorni di Caravaggio nella città partenopea), moltissimi pittori del posto come Battistello Caracciolo, Carlo Sellitto e Jusepe de Ribera conosciuto come lo Spagnoletto, vollero ereditare questo suo linguaggio, caratterizzato soprattutto da tinte oscure e cupe.

Per quanto riguarda Firenze, la maniera scenografica ed innovativa di Caravaggio non ebbe una particolare ascendenza sui pittori locali dell’epoca, ma anzi quasi ne rimasero insensibili, restando fortemente legati alle tecniche tradizionali di stampo accademico. C’è da dire che i Medici, soprattutto a Cosimo II Granduca di Toscana mostrarono una grande passione per l’arte e di conseguenza notarono subito le novità proposte dal Caravaggio. Difatti uno dei primi quadri che giunse a Firenze fu il Bacco, come regalo per il matrimonio tra il granduca e Maria Maddalena d’Austria da parte del Cardinal del Monte. Tra gli altri abbiamo la Medusa, l’Amorino Dormiente (già discussi nell’articolo “Alla scoperta di Caravaggio e le sue opere conservate a Firenze”). Tra gli altri estimatori fiorentini vi sono anche le famiglie Corsini, Martelli, Gerini e Guicciardini; quest’ultimi nel 1620, cercarono di celebrare il movimento caravaggesco (senza mai riuscirci) con l’intenzione di ospitare nella chiesetta di Santa Felicita in zona Oltrarno, delle opere di Cecco del Caravaggio, Gerrit Van Honthorst e di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino.

In ogni modo i Medici raccolsero come abbiamo visto, alcuni opere eseguite da Caravaggio stesso e dei suoi seguaci; per questo motivo Firenze vanta dopo Roma, la più grande collezione di dipinti caravaggeschi al mondo.

Per marzo 2021 il nostro studio d’arte ha in programma un workshop di pittura ad olio della durata di sei giorni, insieme all’artista spagnolo Borja Pérez Mielgo il quale guiderà gli allievi nella realizzazione di una copia di un dipinto su tela di Caravaggio, insegnando tutti i segreti sull’utilizzo dei colori per ottenere le tinte drammatiche, alternando luci ed ombre che hanno reso celebre questo grandioso maestro del barocco italiano.

Borja Pérez Mielgo: copia del “Bacchino Malato”